martedì 28 maggio 2013

"Sonno Profondo" Banana Yoshimoto


Alla fine nel vortice della depressione c'è sempre una via di fuga...anche quando tutto sembra così pesante da non riuscire a superarlo e l'unica cosa che si riesce a fare è dormire...


Diciamo che ultimamente sto leggendo parecchio ed in particolari libri della Yoshimoto, ma solo perché questo mese l'ho dedicato alla letteratura orientale cinese e giapponese, dunque mi sono focalizzata su qualcosa di nuovo di cui non sapevo assolutamente nulla.

Beh anche con questo libro la Yoshimoto mi ha colpito profondamente. 
La sensazione costante del vuoto che provano le tre protagoniste di questi tre racconti sono descritte in modo eccellente ed i temi ricorrenti dell'amore, della morte e dell'amicizia si fanno sentire perfettamente.
Sinceramente questa volta non mi sono immedesimata in nessuna di loro, ma penso di riuscire a capire i loro sentimenti, perché alla fine quel tipo di vuoto l'ho provato anche io.

Un vuoto che ti rende impossibile fare tutto, come per Terako, la protagonista del primo racconto che cade spesso in quel sonno profondo come da titolo, e che si risveglia solo al richiamo delle telefonate del non-suo uomo, in quanto sposato con una donna che è caduta in uno stato vegetativo. Quello stato che ti procura un sonno perenne, lo definirei quasi inconscio... un modo per non superare le difficoltà, un modo che rende impossibile la comunicazione dove è necessaria e godersi solamente quei momenti di falsa felicità che contribuiscono a un falso benessere psico-fisico.

Credo che comunque questi racconti che sono sempre segnati da una morte importante per le protagoniste ci vogliano far capire quanto sia importante, ogni tanto, svegliarci da i nostri sogni e vivere intensamente la nostra vita, senza aspettare troppo che giunga la fine...

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